Corna di Medale 1029m
Via Gogna

Via stupenda, fortunatamente rimasta classica, sicuramente da ripetere. Concatenata con una via del Pilastro Irene ne uscirà una salita lunga e molto allenante oltre che ad una combinazione consigliata e di sicura soddisfazione.

REGIONE:
Lombardia

GRUPPO MONTUOSO:
Corna di Medale

LUNGHEZZA:

290m di sviluppo (8 lunghezze)

DIFFICOLTÁ:

6c/A0, A1 e VI obbligato

ESPOSIZIONE:

Sud-est

MATERIALE CONSIGLIATO:

Rinvii, una serie di friends

TIPO DI ROCCIA:

Ottimo calcare, solo a brevi tratti leggermente friabile

APRITORI:

A. Gogna e L. Cerutti nel 1969

PERIODO CONSIGLIATO:

Mezze stagioni.

ACCESSO STRADALE:

Seguendo la super strada Milano-Lecco si esce all’uscita Lecco Centro, quindi si seguono le indicazioni Valsassina. Arrivati alla località Rancio all’altezza di un tornante si segue una strada pianeggiante che porta ad una chiesa, prima di arrivare a questa si sale per una ripidissima strada con al suo inizio una sbarra e cartelli escursionistici che indicano la ferrata del Medale. Giunti alla prima deviazione si segue la strada che prosegue in piano, parcheggiando poco oltre le ultime case dove la strada si fa più larga.

AVVICINAMENTO:

Proseguire per la strada e dopo essere passati davanti una villa si imbocca una lunga scalinata (cartelli escursionistici “Ferrata del Medale”). Al termine della scalinata si prosegue per mulattiera e sempre seguendo le indicazioni si arriva sotto le pareti dell’Antimedale, prima e del pilastro Irene in seguito, dove parte la ferrata del Medale.
Si percorre la via Sogni Proibiti o la via Miriam sino alla cengia alla base dello spigolo sud del Medale, quindi si traversa verso destra (faccia a monte, su ottima traccia) ed arrivati sul pulpito dove attacca la via Bonatti si scende circa 3 metri dove si reperisce una sosta con calata che conduce agli attacchi di Breakdace e della via Gogna. Effettuare una calata di circa 18m e spostarsi a destra (faccia a monte) sino a quando non si trova una sosta su 2 ch. Collegati da un cordino.

ATTACCO:

All’estremità destra di una lunga cengia orizzontale, una decina di metri sopra un terrazzo più marcato, presenza di 2 chiodi collegati da cordone.

RELAZIONE:

L1 traversare qualche metro sulla destra, quindi verticalmente nel diedro sino a quando i chiodi permettono di traversare lungamente sulla destra su magnifica roccia a gocce. (40m, numerosi ch., sosta a resinati, VI)
L2 verticalmente sino ad entrare in un diedro, oltre a questo una fessura prosegue in verticale, la quale non si segue interamente perché si inizia a traversare verso destra su ottimi appoggi e appigli. Si sfrutta uno spuntone e si arriva nel tratto tecnicamente più duro del tiro che è anche possibile superarlo in A0. Ancora un diedrino poco marcato conduce in sosta. ( 35m, numerosi chiodi e resinati, sosta a resinati, 6c/A0, VI)
L3 alzarsi sopra la sosta e spostarsi progressivamente verso destra puntando ad una sosta a spit posta sotto un muro a gocce grigie, proseguire sulla destra sin oltre lo spigolo, salire la fessura sino alla sosta. (35m, qualche chiodo, spit, sosta su resinati, V+)
L4 traversare a sinistra superando una grande clessidra (vecchia sosta), sormontare uno strapiombino ed entrare nel diedro che si sale sino a giungere a una grande scaglia dalla dubbia tenuta. Traversare a sinistra su roccia solida ma scivolosa per i piedi, sino alla sosta. (40m, numerosi chiodi, sosta su resinati, A0, V+,A0)
L5 alzarsi sopra la sosta e traversare su un traballante ciuffo d’erba e superare la placca superiore sin sotto una fessura, salirla e proseguire con arrampicata più semplice sino in sosta, posta sotto la grande placca del tiro chiave. (30m, numerosi chiodi, sosta a spit, A1 e V+)
L6 superare la sovrastante placca con comodi passaggi in A0, al termine di essa si traversa sulla sinistra sino in sosta. (30m, numerosi chiodi e resinati, sosta a resinati, A0 e V+)
L7 salire sopra la sosta su roccia non ottimale, quando è possibile uscire su di un balcone sulla sinistra. (35m, qualche chiodo, sosta a resinati, VI-)
L8 seguire i numerosi chiodi con arrampicata non banale sin sotto uno strapiombino. A questo punto ci sono 2 possibilità: la prima è quella di andare a destra dove le difficoltà dovrebbero essere leggermente più sostenute e la roccia più infestata di vegetazione, soluzione non testata.
La seconda possibilità è quella di andare a sinistra sino a raggiungere un alberello da dove si esce dritti ad esso. (50m, numerosi chiodi, sosta a resinati, VI+)

DISCESA:

Una volta arrivati in cima al Medale si segue il sentiero per la cappelletta della Madonna del Carmine, senza arrivare a questa, poco dopo il monte S. Martino, si imbocca un lungo e ripido canale che passando per l’Antimedale riporta al sentiero di avvicinamento. Il canale è bollato di rosso solo all’inizio e se si è distratti è facile mancarlo perché è poco evidente, nel caso non lo troviate è possibile proseguire sino alla cappelletta e rientrare dal sentiero che porta a questa che arriva da dove si è parcheggiata l’auto. (45 minuti dalla vetta all’auto, seguendo la scorciatoia consigliata, 1h30 minuti facendo il giro largo)

SCHIZZO:

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