Torre Trieste 2458m
Via Cassin

Via di grande soddisfazione, sicuramente un impresa per il "Grandissimo" e nel nostro piccolo anche per noi "arrampicatori della domenica". L'ascensione è continua e sostenuta, non dà un attimo di tregua, quindi bisogna affrontarla con un buon allenamento. Purtroppo la roccia è mediocre soprattutto nella parte bassa, in alto migliora decisamente ma il detrito su cenge e terrazzi non manca, sicuramente le vie alla torre Venezia hanno una qualità di roccia migliore. Lo spigolo è molto caldo quindi ripetere questa via in maggio sarebbe l'ideale, ovviamente neve sulla discesa permettendo. Noi l'abbiamo fatta in pieno luglio con temperature vicine a 35°C a Milano e assolutamente non abbiamo patito il caldo in quanto la fortuna ha voluto che tutte le soste fossero in ombra al momento del nostro arrivo, solo in un punto abbiamo patito un gran caldo, alla prima cengia, vi posso assicurare che potrebbe essere un problema, portatevi molta acqua. La chiodatura è ottima, alcuni chiodi un po datati, da verificare. La temuta discesa è lunga ed impegnativa, ma non così terribile, anche se qualche tratto impressionante non manca, tutte le calate sono attrezzate, alcune con anello resinato nuovo. Probabilmente se ci dovessero essere cattive condizioni come ghiaccio o neve, sarebbe ovviamente un'altra cosa. Anche la presenza di cordate potrebbe muovere sassi. Punti di bivacco ben riparati, sia alla base che in cima. Non mi resta che da dire: buona avventura!

REGIONE:
Veneto

GRUPPO MONTUOSO:
Civetta-Moiazza

LUNGHEZZA:

700m di sviluppo (22 lunghezze)

DIFFICOLTÁ:

VIII o A0 e A1 (VI+ obbligato)

ESPOSIZIONE:

Sud-est

MATERIALE CONSIGLIATO:

Rinvii, serie completa di friends, martello e chiodi, cordini

TIPO DI ROCCIA:

Discreta dolomia

APRITORI:

R. Cassin - V. Ratti - dal 15 al 17 agosto 1935

PERIODO CONSIGLIATO:

Da maggio ad ottobre

ACCESSO STRADALE:

Arrivare a Belluno, per chi arriva da occidente si consiglia di uscire a Vicenza - Valdastico immettendosi sulla A31 con uscita Dueville, quindi per Bassano e con la ss 47 per Trento svoltare a Primolano, per Feltre si raggiunge Belluno. In alternativa, all'altezza di Mestre est si imbocca l'autostrada per Vittorio Veneto ed in breve a Belluno. Raggiunta la città si prosegue per Agordo, poco fuori il paese in direzione Alleghe, si incontra Listolade da dove parte una lunga strada di montagna che porta ai piedi del massiccio nel grande parcheggione della capanna Trieste.

AVVICINAMENTO:

Dalla capanna Trieste o dal Rifugio Vazzolèr si segue il sentiero per il van delle Nevepe e van delle Sasse, passando sotto la parete sud della Trieste si arriva all'imbocco di un canale che si sale stando al suo interno o ancora meglio nella parte destra, tracce presenti. All'altezza di un evidente cengia si attraversa il canale, molti sassi instabili, sino alla suddetta cengia che si percorre sino ad arrivare quasi sul versante sud.

ATTACCO:

Nei pressi di alcune placche grigie, 2 chiodi di sosta. Il primo tiro ha 1 chiodo in 40m ed è improteggibile, se vi viene qualche dubbio perché non vedete chiodi sappiate di questa possibilità e ricordate che vi trovate sulla via Carlesso, percorso che Cassin seguì sin poco sotto la prima cengia.

RELAZIONE:

Controlla lo schizzo qui sotto.

DISCESA:

Dalla cima dirigersi verso ovest sino ad incontrare delle corde fisse, seguirle fino ad arrivare ad un intaglio con un enorme sasso incastrato, passare sotto al sasso in direzione ovest ed disarrampicare sino ad un terrazzino (molto esposto, la prima impressione è che non si possa scendere) da dove parte la prima calata su chiodi e vari cordini collegati, da verificare!
1 Effettuare la calata di 30m, arrivati su un terrazzo non slegatevi ma continuate in direzione nord, superando un piccolo passaggio espostissimo (II+). In alternativa: una volta sul terrazzo, recuperare la doppia e procedere con una sicura (presenza di 1 ch.) quindi per facile arrampicata sino al colle.
2 Dal colle/forcella cercare l'ancoraggio, questa volta in direzione est ed effettuare una doppia da 45m, stando leggermente a sinistra.
3 Altra calata di circa 50m, dritta.
4 Si arrampica per facile terreno, possibile fare un'altra doppia di 30m.
5 Arrivati su una terrazza si traversa a destra (faccia a monte) per una cengia espostissima, con brevi e facili tratti di arrampicata (possibilità di una sicura su friends dalla cengia di partenza) sino ad incontrare una anello resinato per la calata, libro delle salite. Si effettua la vertiginosa calata di 55m sino ad una nicchia.
6 Traversare a destra (faccia a monte) su placca spiovente sotto dei tetti con roccia pessima, spesso bagnata (attenzione, il passaggio è spazioso e non difficile ma sotto c'è il baratro!, qualche rara possibilità di mettere delle protezioni) sino al successivo ancoraggio.
7 Calata di 55m, quindi si segue la traccia di passaggio per facile terreno sino ad un mugo secco con anello di calata.
8 Scendere sino al canale sottostante, 50m . Altissime possibilità di incastro, noi siamo stati veramente fortunati, ma la sensazione è che 2 corde su 2 si possano incastrare. Attenzione!
9 Calata di 50m che porta nel secondo canale. Scendere per facili rocce e gradoni sino al successivo ancoraggio appena oltre un piccolo intaglio. Numerose tracce di passaggio, ometti.
10 Calata di 50m sino all'ultimo ancoraggio sopra un salto strapiombante.
11 Ultima calata di 50m, che deposita sul canale di accesso. Attenzione alla presenza di altre cordate sopra di voi, grande quantità di detrito lungo tutta la discesa, noi fortunatamente eravamo soli.

SCHIZZO:

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