Corno Grande Orientale 2903m
Diretta Alessandri

Questa scalata percorre uno degli angoli più selvaggi e isolati del Gran Sasso. Sicuramente un itinerario di grande soddisfazione, nonostante non presenti particolari difficoltà tecniche. Prestare attenzione all'avvicinamento in quanto può far perdere del tempo prezioso. Partendo presto la mattina si riesce a essere in punta per le 14,00/15,00. Entrambe le possibilità di discesa sono facili e veloci. La chiodatura è presente dove serve, bisogna comunque integrare molto e attrezzare e/o rinforzare numerose soste. Ricordatevi che non siete alle spalle, questa salita non ha nulla a cui invidiare ad una salita dolomitica. Merita sicuramente una ripetizione.

REGIONE:
Abruzzo

GRUPPO MONTUOSO:
Gran Sasso

LUNGHEZZA:

490m di sviluppo (11 lunghezze)

DIFFICOLTÁ:

VI e A0

ESPOSIZIONE:

Nord-est

MATERIALE CONSIGLIATO:

Rinvii, nuts, friends, cordini, martello e chiodi.

TIPO DI ROCCIA:

Calcare a tratti un po' sporco, da prestare attenzione. Friabile solo gli ultimi due tiri (L10 e L11). Nel complesso la roccia è solida e sicura, ricordatevi che qui non siamo alle spalle, sarà quindi opportuno valutare sempre ciò che si “tira”.

APRITORI:

Domenico Alessandri, Roberto Furi e Carlo Leone il 21 luglio 1968

PERIODO CONSIGLIATO:

Estate

ACCESSO STRADALE:

Dalla A14 (Bologna-Taranto) uscire a Teramo, seguire le indicazioni per L'Aquila, continuare per Prati di Tivo. Giunti nel grande parcheggio della nota località sciistica, risalire la strada sulla sinistra, a tratti sterrata, che permette di guadagnare qualche centinaio di metri di dislivello. Parcheggiare al termine della strada, presso uno spiazzo sterrato.

AVVICINAMENTO:

Dal parcheggio si raggiunge in circa due ore il Rifugio Franchetti 2433m. Subito dietro il rifugio parte il sentiero per la ferrata Ricci, seguirla fino ad una zona quasi pianeggiante in vista della vetta orientale del Corno Grande. Reperire gli ometti sul lato sinistro e iniziare a scendere per balze erbose e roccette la via Jannetta. Seguire il percorso più logico obliquando verso la parete (gli ometti scompaiono) fino a giungere ad una calata su grosso masso (Attenzione, non bisogna raggiungere il canalone che costeggia la parete). Calarsi 55m e proseguire con facile arrampicata, abbastanza esposta, fino ad una zona meno scoscesa. Puntando a degli ometti che si vedono sul cengione sottostante, si reperisce un altra calata di 40m. Raggiunto il cengione, ci si dirige in direzione della parete passando sotto la grande frana del 2006, attenzione al detrito. Il percorso diventa via via più scosceso e ripido, attenzione!! Si scende con facile arrampicata fino ad incontrare un fix inox da 10mm con anello di calata. Con una doppia da 55m si raggiunge il centro del canalone. Risalire la cengia obliqua sul versante opposto, sotto la parte nord-est, fino a giungere all'attacco (2h30/3h00 dal rifugio).

ATTACCO:

Presso un diedro.

RELAZIONE:

Controlla lo schizzo qui sotto.

DISCESA:

A piedi lungo la via normale del Corno Grande orientale, oppure dalla ferrata Ricci (1h00/1h30 fino al rifugio Franchetti)

SCHIZZO:

img