Parete Rossa 800m
Via Savini

Arrampicata deludente a causa della roccia. Nel complesso sarebbe anche una bella via, grazie a fattori come l'esposizione, la sostenutezza e la vista che si gode sulla città di Lecco e il Lago. La prima metà ha un'arrampicata poco piacevole, mentre la seconda metà risulta più godibile e divertente ma comunque sempre sporca di terra. La scalata lungo i tiri è molto spesso con “passaggi di blocco” che danno il grado, fanno eccezione gli ultimi due tiri che risultano su roccia ottima, oserei dire stupenda e con un'arrampicata di continuità. La chiodatura è a fix, estremamente ravvicinata su quasi tutta la via, fanno eccezione alcuni passaggi più semplici. Le soste sono a fix o spit a volte da collegare, a volte hanno una grande piastra con anellone. Secondo il mio modesto modo di vedere il materiale in loco inizia ad essere datato e richiederebbe una piccola revisione. Prestare attenzione alla corda fissa che conduce sulla cengia di attacco che inizia ad essere logorata dal tempo. Una volta superato il tetto (ottava lunghezza) il rientro in doppia è parecchio laborioso. La via merita una ripetizione solo se avete già fatto tutte le vie del Medale (che sono mooolto più belle) e vi volete cimentare su una nuova parete della zona.

REGIONE:
Lombardia

GRUPPO MONTUOSO:
Triangolo Lariano

LUNGHEZZA:

275m di sviluppo (9 lunghezze)

DIFFICOLTÁ:

6c+ (6a obbligato)

ESPOSIZIONE:

Sud-est

MATERIALE CONSIGLIATO:

18 Rinvii

TIPO DI ROCCIA:

Calcare mediocre, bisogna prestare attenzione alla roccia un po' friabile in qualche punto, inoltre la maggior parte dei tiri sono ricoperti da un velo di terra e polvere fastidioso.

APRITORI:

Luigi Savini, Giacomo Manenti, Guido Ceregalli nel 1996.

PERIODO CONSIGLIATO:

Inverno, eventualmente anche le mezze stagioni.

ACCESSO STRADALE:

Seguendo la super strada Milano-Lecco si esce all’uscita Lecco Centro, quindi si seguono le indicazioni Valsassina. Arrivati alla località Rancio all’altezza di un tornante si segue una strada pianeggiante che porta ad una chiesa, prima di arrivare a questa si sale per una ripidissima strada con al suo inizio una sbarra e cartelli escursionistici che indicano la ferrata del Medale. Giunti alla prima deviazione si segue la strada che prosegue in piano, parcheggiando poco oltre le ultime case dove la strada si fa più larga.

AVVICINAMENTO:

Lo stesso per la falesia della Pala del San Martino. Seguire l'asfaltata e dopo poco imboccare una strada cementata che si stacca sulla sinistra, seguirla per circa duecento metri con un tratto in discesa ed imboccare la seconda scalinata sulla destra. Seguire il sentiero fino ad un bivio, prendere la biforcazione che va a destra (indicazione falesia) e seguire fino ad un ghiaione. Salire la pietraia, qualche ometto, fin sotto la parete. Reperire una corda fissa, poco a destra della grande frana, che conduce su una cengia che va seguita verso destra. (30 minuti dall'auto)

ATTACCO:

Presso un vecchio spit con cordino.

RELAZIONE:

L1 Salire dritti superando due passaggi ostici, il secondo più difficile del primo. (35m, 6c+/A0)
L2 Salire lungo la rampa appoggiata, al suo termine traversare a destra per qualche metro sino a prendere una fessura che conduce su una comoda cengia. (35m,
6a)
L3 Seguire la bella lama verso destra poi dritti ed infine rientrare a sinistra. (20m,
6a)
L4 Dritti su roccia mediocre e difficoltà sostenute. (6b+/A0)
L5 Seguire la fessura verso sinistra, poi dritti, un passaggio difficile in fessura su roccia scivolosa. (30m, 6c+)
L6 Sempre per fessura. Da questo tiro la roccia diventa più ruvida e lavorata ma sempre sporca di terra. (30m, 6b)
L7 Salire sotto al tetto, traversare a destra superando un singolo molto duro, entrare nel diedro e salirlo fin sotto il tetto che caratterizza la via. (35m, 6c+/A0)
L8 Traversare orizzontalmente sotto al tetto. (20m, 6a/A0)
L9 Raggiungere uno spigolo e seguirlo, uscire verso destra su placche articolate. Sicuramente il tiro più bello della via. (57m, 6c/A0)

DISCESA:

Salire fino alla Cappelletta, bandiera visibile all'uscita della via, ed imboccare il comodo sentiero 52 che conduce a Rancio. (35 minuti dall'uscita della via)

SCHIZZO:

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